Dal cinque all’otto Ottobre scorsi si è tenuta a Bari settima edizione di AgriLevante, la fiera della meccanizzazione agricola voluta da FederUnacoma per proporre il capoluogo pugliese quale punto di riferimento per tutti i Paesi mediterranei che vogliono investire in tecnologie di ultima generazione al fine di migliorare gli standard di qualità, sostenibilità e produttività delle rispettive economie agricole. 120 idelegati esteri ufficiali provenienti da 27 Paesi, ai quali si sono poi aggiunti migliaia di operatori indipendenti attesi da oltre 60 Paesi e più di 50 aziende estere espositrici in rappresentanza di oltre venti Paesi, a conferma di una caratura dal profilo sempre più internazionale e sempre meno regionale.
Certamente non si è di fronte a partecipazioni paragonabili con quelle di Eima, ma l’obiettivo della manifestazione non è quello di proporre una sorta di “Eima 2” quanto, piuttosto, quello di creare un ponte virtuale fra offerta e domanda, con la prima avanzata dai costruttori nazionale ed europei e la seconda basata sulle esigenze di settore dei Paesi africani, balcanici e medio-orientali.
Agricoltura base dello sviluppo
L’area mediterranea vanta d’altra parte grandi potenzialità dal punto di vista economico e commerciale, sia per la crescita del Prodotto interno lordo della maggior parte dei Paesi che vi si affacciano, sia per il miglioramento complessivo della produttività agricola. Il settore agricolo assume in tale ottica un ruolo trainante per tali economie tant’è che sono in costante crescita gli investimenti dei governi locali per l’acquisto di macchine e attrezzature in grado di soddisfare le proprie filiere produttive.
Vero è, però, che spesso si è anche alle prese con mercati difficili da approcciare e con aree geografiche che non hanno ancora trovato una stabilità politica e sociale di stampo occidentale, ma proprio per questo AgriLevante rappresenta un momento irrinunciabile per chiunque voglia superare tali difficoltà ed aprirsi a nuovi mercati sapendo di poter contare sul supporto dell’organizzazione di categoria. Quanto sopra senza dimenticare la valenza regionale della fiera, ubicata in una splendida e ricettiva città, facile da raggiungere e rivolta a una realtà agricola che stando ai dati 2020 vede impegnate sul territorio più di 47 mila e 800 aziende, quasi il dodici per cento del totale nazionale risultando di conseguenza la Regione più vocata d’Italia al comparto primario. Non a caso nei quattro giorni della rassegna un folto pubblico, composto da operatori economici, agricoltori, tecnici agromeccanici, ma anche studenti degli istituti agrari e tecnico-professionali, ha animato la rassegna soffermandosi sulle centinaia di macchine ed attrezzature esposte e affollando anche le aree dedicate alla zootecnia, dove erano assiepati più di 400 capi selezionati fra equini, bovini, ovini e animali da cortile.
Droni e robot sugli scudi
Particolarmente gettonata poi anche l’area di 300 metri quadrati allestita a vigneto con tre filari di 14 metri all’interno della quale si sono svolte le prove pratiche dei robot agricoli specializzati nelle lavorazioni per il vigneto. Dalle macchine porta-attrezzi ai droni per l’irrorazione, fino ai sensori intelligenti che provvedono alla realizzazione di mappe produttive e vegetazionali, utili per stimare il raccolto e per valutare lo stato fitosanitario e gli indici di maturazione della coltura.
La sezione della robotica e dell’elettronica avanzata, denominata “Real”, “Robotics and Electronics for Agriculture Live”, ha messo in mostra un’ampia rosa di tecnologie di ultima generazione, costituendo una delle novità dell’edizione 2023 della grande rassegna barese confermando anche come l’utilizzo dei robot e dei dispositivi elettronici in agricoltura sia destinato a crescere in modo esponenziale, giacché permettono di ottimizzare l’impiego dei fattori produttivi, riducendo in misura significativa i costi, il consumo delle risorse ma anche l’impatto ambientale delle lavorazioni, con particolare riferimento alla viticoltura. Di fatto una manifestazione che merita di crescere, ma che deve essere più supportata dall’Ente fiera locale a livello di strutture e che non deve vedere il suo taglio professionale inquinato nell’immagine dai mercatini nazional popolari allestiti dagli onnipresenti berretti gialli di Coldiretti.
Titolo: Bari capitale con Agrilevante
Autore: Redazione