Attrezzature, le novità Kuhn per l’agricoltura

Una società che fattura ormai più di un miliardo e mezzo di euro su scala globale, questo il turnover sviluppato da Kuhn nel 2022, non può permettersi alcuna improvvisazione, né lasciarsi tentare da intuizioni istintive circa i fronti sui quali investire milioni di euro all’anno. Prima di qualunque aggiustamento di rotta vanno infatti analizzati gli scenari mondiali di medio e lungo periodo, cogliendo per tempo i nuovi orientamenti dei mercati e delle generali evoluzioni socioeconomiche.

Un esempio in tal senso il fatto che oggi si preveda che entro il 2050 il 70 per cento dei nove miliardi e 700 milioni di individui che popoleranno il Mondo vivrà in grandi città. Oggi tale percentuale di ferma al 50 per cento e riguarda un’Umanità di otto miliardi. Ciò significa che proporzionalmente alla crescita della domanda alimentare, stimata del 50 per cento nei prossimi trent’anni, la forza lavoro dedita all’agricoltura sarà quindi inferiore rispetto all’attuale.

Attrezzature, le novità Kuhn: il futuro è nell’agricoltura estensiva

Inoltre, i cambiamenti climatici modificheranno la produttività di diverse aree del Globo, colpendo meno le aree geografiche già oggi caratterizzate da aziende di grandi estensioni, cioè Usa, Canada, Russia, Brasile ed Europa, dove per Europa si intendono soprattutto i Paesi centro-continentali come Francia e Germania cui si aggiungono quelli dell’Est. Il grosso del business è facile quindi sarà prodotto da macchinari sempre più grandi e performanti, meglio se monitorati e amministrati da remoto o addirittura autonomi nel lavoro.

Questo perché la manodopera in campagna sta diminuendo e ciò crea la necessità di robotizzare il più possibile le operazioni in campo. Ovviamente, non possono essere dimenticati i Paesi caratterizzati da superfici medie aziendali inferiori ma ad alto valore aggiunto, come per esempio l’Italia. Quindi, nelle future gamme di Kuhn dovranno comunque sussistere soluzioni innovative atte a soddisfare anche queste esigenze.



Tante e diverse quindi, a conferma di quanto sopra, le innovazioni presentate nel mese di Luglio in Francia dai Bianco-Rossi di Saverne, macchine destinate nel tempo a vedere la loro componente bianca sostituita dal grigio. Un restyling cromatico che ben sottolinea però il nuovo corso della Casa e gli upgrade tecnologici presentati in campo.

La fienagione sotto i riflettori

La maggior parte delle attrezzature esposte guardano ovviamente alla fienagione, con una ricca messe di piccole e grandi novità nelle gamme delle falciatrici, degli andanatori e delle rotopresse a camera variabile. Non sono però mancati aggiornamenti funzionali e tecnologici per le seminatrici, pneumatiche di precisione o in linea, per i trattamenti fitosanitari, per i bracci decespugliatori e per i macchinari vocati alla nutrizione delle mandrie.

Andando per ordine, fra le numerose serie presentate, di cui Macchine Trattori fornirà specifici approfondimenti nei prossimi mesi, spiccano soprattutto i giroandanatori  serie “Ga 8131 Cl” e “Gf 13003”, di tipo portato, e le nuove presse tonde a camera variabile “VB32”, dalla performance complessiva incrementata del dieci per cento rispetto alle versioni precedenti. Meritevole di menzione anche la gamma dedicata alla zootecnia, con i trinciamiscelatori “Spw Power” nei modelli da 18, 19, 21 e 22 metri cubi, affiancati da un prototipo a gestione autonoma battezzato “Aura”. A differenza degli attuali robot di distribuzione delle razioni in stalla, “Aura” consta anche di un braccio desilatore che può raggiungere altezze di quattro metri.

La macchina, sospinta da un motore endotermico, può inoltre gestirsi in modo autonomo grazie a sistemi gps, per l’esterno, e da radar abbinati a sensori di prossimità quando si muova all’interno delle stalle. Questa nuova soluzione di Kuhn si adatta quindi lei all’azienda zootecnica, anziché obbligare l’azienda a modificarsi strutturalmente per mettere i robot in condizione di operare al suo interno. Il tutto, a vantaggio dell’abbattimento dei costi e dell’aumento di produttività.

Aspettando “Karl”

Aspettando “Karl” Sul finire degli Anni 40 esordì l’opera teatrale di Samuel Becket “Aspettando Godot”, in cui Vladimiro ed Estragone, i protagonisti, attendono un tal signor Godot che però non arriva mai. Chi sia Godot resta infatti un mistero, limitandosi questo a far annunciare da un giovane emissario che non potrà arrivare oggi, ma che arriverà domani. Un domani che però mai arriva. Fuori dai teatri e nella vita di tutti i giorni vi sono alcune anticipazioni di marketing che talvolta ricordano l’opera di Samuel Becket, catalizzando l’attenzione di chi da quel momento in poi si struggerà dalla curiosità di posare gli occhi sulle novità annunciate.

Un esempio in tal senso sembra essere “Karl”, una nuova e futuristica innovazione di cui Kuhn ha annunciato la presentazione ufficiale in occasione della prossima Agritechnica di Hannover. Non è ancora chiaro cosa sia, “Karl”. Le ipotesi si concentrano su un prototipo di porta attrezzi semovente e autonomo, gestito da raffinati sistemi elettronici e, perché no, anche dall’intelligenza artificiale. Considerando le potenzialità operative ventilate, si ipotizza la propulsione tramite motori endotermici, ma anche queste sono al momento solo illazioni, poiché in questa fase nemmeno le motorizzazioni elettriche possono essere escluse a priori. Non resta quindi che attendere che “Karl” si disveli, sapendo solo che la sua commercializzazione, stando a Kuhn, è prevista in un tempo superiore ai mesi, ma inferiore al decennio. E il mistero s’infittisce.

Leggi anche: Gamma irroratrici Kuhn anche per l’agricoltura 4.0

Titolo: Attrezzature, le novità Kuhn per l’agricoltura

Autore: Redazione

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