Limare i costi aziendali, aumentando al contempo efficienza e produttività, è ambizione di ogni imprenditore agricolo e alcune pratiche in campo si prestano in effetti ottimamente in tal senso, in particolare quelle espletabili mediante cantieri di lavoro a triplice funzione che permettono di affinare, seminare e concimare senza prima effettuare le ultime lavorazioni meccaniche, né applicare diserbi di pre-emergenza contro la flora infestante. Un passaggio “all-in-one” che abbatte significativamente i consumi di gasolio e i costi di manodopera. Proprio a tali obiettivi guardano tre specifiche soluzioni di Horsch, abbinabili fra loro a formare un unico cantiere di lavoro efficiente e produttivo.
I coltivatori preparano il terreno
Alle lavorazioni superficiali del terreno, sia dopo aratura sia in caso di tecniche conservative, provvedono i coltivatori serie “Transformer Vf”, con la sigla “Vf” che sta per “Variable Frame” e indica la presenza di un telaio traslatore integrato che permette di utilizzare l’attrezzatura in maniera efficiente e sicura anche in eventuali e successive pratiche di sarchiatura in post-emergenza delle colture. Ai coltivatori si possono poi abbinare le barre di semina “Taro Sl” a loro volta alimentate dalle tramogge frontali “Partner Ft”. Tale composizione risulta stabile in campo e nel trasporto su strada grazie alla bilanciata ripartizione delle masse rispetto al baricentro del trattore, fattore che durante il lavoro in campo assicura la massima e costante trattività delle quattro ruote motrici, mentre su strada minimizza beccheggi e sobbalzi dovuti alle irregolarità dell’asfalto.
Quanto a potenzialità produttive, i “Transformer Vf” offrono tre fronti di lavoro attaccando con un minimo di sei metri e salendo poi a nove e 12 metri con i modelli superiori.
Eliminabili anche le infestanti
Adottando quest’ultima larghezza operativa si massimizza ovviamente il rendimento orario del cantiere, permettendo in tal caso di eliminare anche le infestanti presenti in campo avvicinandosi quanto a prestazioni orarie a quelle offerte dalle barre da diserbo di ampiezza ridotta. Nelle versioni da nove e 12 metri, suddivise in cinque distinte sezioni, è inoltre previsto un sistema di ripiegamento ad azionamento idraulico che permette di compattare l’attrezzatura entro soli due metri e 95 centimetri, misura necessaria per il trasporto su strada senza scorta di alcun genere. Una volta dispiegato in campo, invece, il coltivatore può contare su un cilindro a doppia corsa capace di ribaltamenti delle ali fino a 90 gradi. Una capacità che diviene un vantaggio particolarmente apprezzato in fase di svolta o quando si operi su terreno irregolari o declivi.
Nei confronti del terreno i “Transformer Vf” offrono una generosa luce libera, pari a 660 millimetri, ed elementi sarchianti che possono raggiungere una profondità massima di lavorazione pari a venti centimetri. I coltri sono fissati alle molle tramite due bulloni che ne permettono una veloce sostituzione quando usurati causa attrito con il terreno, mentre i vomeri da 15 e 18 centimetri di larghezza presentano un design che permette loro di effettuare tagli orizzontali precisi del terreno.
Barre di semina e tramogge frontali
Fatta salva quindi la corretta esecuzione della lavorazione finale del terreno, a porre a dimora i semi è contestualmente delegata “Taro 6 SL”, barra di semina leggera e flessibile che conta però su diversi sistemi pneumatici e di compattazione combinati fra loro per una semina precisa e omogenea, realizzata questa tramite elementi di semina che contano sull’efficacia dei coltelli “TurboDisc”.
Nonostante il peso contenuto, intorno ai tremila chili che possono variare in funzione dell’attrezzatura prescelta, le diverse opzioni per la compattazione post-semina garantiscono consolidamenti uniformi del terreno intorno ai semi, a garanzia di germinazioni ed emergenze uniformi e contemporanee. Le “Taro Sl” risultano flessibili anche quanto a distanze tra le file di semina, potendo operare da 12 centimetri e mezzo a 25 cm o da 15 a 30, contando anche sul sistema pneumatico a torre singola o doppia che permette erogazioni selettive alle diverse sezioni della barra.
Attrezzature Horsch, in optional la barra trasversale
Per chi necessitasse poi di un livellamento aggiuntivo del campo, esiste la possibilità di allestire per via opzionale l’attrezzatura con una barra trasversale la cui aggressività può essere regolata idraulicamente dalla cabina del trattore. In questo modo, il terreno può essere livellato al meglio, frantumando eventuali zolle indesiderate per ottenere un letto di semina ancora più fine e uniforme.
Fino a due mila litri di capacità
Per l’abbinamento alle barre di semina “Taro Sl” e alle seminatrici serie “Express” e “Maestro”, Horsch propone le tramogge “Partner Ft”, portate anteriormente. Due le versioni disponibili quanto a capacità, da adottarsi quindi in funzione delle diverse larghezze operative offerte dalla combinazione “Transformer-Taro” prescelta. La prima, da mille e 600 litri, ben si presta all’abbinamento con i “Transformer Vf” da sei metri, mentre la seconda, da duemila litri di capacità, è consigliabile per i due modelli superiori da nove e da 12 metri di fronte operativo.
La prima versione dei “Partner Ft” è però a tramoggia unica, potendo quindi ospitare solo i semi o i fertilizzanti, eventualità quest’ultima che può verificarsi quando l’attrezzatura serva per altri usi, per esempio la concimazione contestuale alle lavorazioni di affinamento separate però dalla semina. La versione da duemila litri offre invece due volumi distinti con ripartizioni 60-40 o 75-25. In tal caso è possibile erogare contestualmente semi e fertilizzanti granulari, ideali questi ultimi alla concimazione lungo il solco di semina per apportare alla coltura il cosiddetto effetto starter dovuto alla immediata disponibilità per le piante di fosforo e azoto.
Titolo: Attrezzature Horsch: una, due, tre soluzioni
Autore: Redazione