Saranno a breve sul mercato i nuovi New Holland “T5 Utility”, caratterizzati da sollevatori posteriori potenziati e da una superiore capacità di traino. I tre modelli di maggior potenza sono disponibili anche in versione “Hd”, cioè equipaggiati con assali anteriori omologati in classe “1.5” e quindi in grado di reggere carichi superiori a quelli proposti dagli assali standard
La gamma dei trattori New Holland inquadrati sotto l’egida della sigla “T5” fino a ieri era divisa in due famiglie che si differenziano fra loro a livello di contenuti: i “Td5” e i “T5 ElectroCommand”. In entrambi i casi si è alle prese con aziendali moderni e prestazionali, personalizzabili in funzione delle attività cui ogni macchina deve far fronte e fruibili per un gran numero di applicazioni. La famiglia più numerosa è la prima, quella dei “Td5”, costituita da quattro macchine di potenze comprese fra gli 85 e i 115 cavalli e caratterizzate da masse oscillanti attorno ai 35 quintali, mentre la più “tecnologica” è la seconda, tre mezzi di potenze comprese fra i cento e i 120 cavalli, pesanti circa 45 quintali e mossi da trasmissioni idrauliche di ultima generazione. Ora l’esordio di una terza famiglia, denominata “Utility”, che amplia verso il basso, 75 cavalli, le potenze disponibili proponendo anche tre modelli equipaggiabili con un assale anteriore rinforzato, un classe “1.5” in luogo dell’assale standard in classe “1.0”. Tale componente alza le masse delle macchine al limite dei 40 quintali, ma soprattutto realizza dei trattori in grado di portare carichi superiori sull’anteriore e quindi particolarmente datti per far fronte alle manutenzioni aziendali avanzate con i caricatori frontali. Zootecnia e foraggero i due ambiti di lavoro privilegiati quindi, con il secondo che grazie alla maggior massa degli assali “Hd” gode di un positivo ritorno anche in termini di sicurezza nel momento in cui il trattore lavora in pendio. Indipendentemente dall’assale anteriore, ma sempre nell’ottica di ampliare al massimo le possibilità di utilizzo dei nuovi trattori, New Holland li ha poi dotati di sollevatori posteriori capaci di 44 quintali e ne ha aumentato la capacità di traino da 140 a 200 quintali. Le nuove macchine vantano quindi una sorta di “muscolatura” superiore rispetto agli altri “T5”, mezzi con i quali condividono però le motorizzazioni e, con i “Td5”, le trasmissioni. Le prime, i motori, sono basate sulle collaudate e affidabili unità Fpt Industrial serie “F5C” e quindi si propongono quali turbodiesel quattro cilindri da tre litri e 400 centimetri alimentati mediante impianti common rail operanti ad alta pressione la cui centralina di gestione integra anche il sistema “Esm”, “Engine Speed management” preposto alla stabilizzazione del regime di lavoro indipendentemente dal carico. “Esm” risulta particolarmente utile quando per esempio si opera con la presa di forza e quindi il regime deve essere il più costante possibile, ma è prezioso anche quando si deve manovrare a fine campo per rientrare in passata visto che permette di memorizzare due regimi diversi richiamandoli poi a pulsante. Da segnalare, sempre relativamente al motore, anche l’aspirazione asservita da compressori centrifughi, l’emissionamento è in stage 3B grazie alla presenza di un egr operante in abbinamento a un catalizzatore ossidante e che i cambi olio diluiti ogni 600 ore. Manutenzione ridotta dunque, ma anche facile grazie alla razionale collocazione sottomano di tutti i punti di controllo o di intervento, a partire dai livelli fino ad arrivare ai filtri, del motore e delle trasmissioni. Queste ultime possono essere scelte fra ben sei diverse opzioni che trovano il loro attacco in un gruppo meccanico sincronizzato “SyncroShuttle” da 12+12 rapporti e il top tecnologico in un “DualCommand Eco Drive” da 40 rapporti selezionabili senza dover far uso della frizione e fruibili in retro a seguito della presenza di un inversore elettroidraulico registrabile nella reattività. Abbinabile a tutte le trasmissioni un eventuale super riduttore la cui presenza non impedisce di viaggiare su strada a 40 chilometri l’ora, prestazione che con la trasmissione “Eco Drive” permette di raggiungere a mille e 900 giri al minuto se si marcia a trattore scarico o a due mila e 300 giri se si traina un rimorchio importante. Ciò grazie al fatto che i motori sono tutti tarati in modo da realizzare le proprie prestazioni massime proprio a mille e 900 giri per poi mantenerle immutate fino a due mila e 300.