Attenti a quei due

Esordio a Sima 2019 per la nuova serie “M5001 Utility Narrow” di Kubota, due trattori compatti e versatili che guardano direttamente alle esigenze applicative sviluppate negli ambiti orticoli, in quelli specialistici tradizionali e nei vigneti larghi grazie alle loro larghezze di poco superiore ai mille 700 millimetri

Kubota M5001 Utility Narrow

Vale circa mille 300 macchine l’anno, pari al sette per cento del mercato totale il segmento dei trattori utility in Italia. Si tratta di trattori convenzionali di dimensioni compatte e di potenze fino a 100 cavalli che trovano nella versatilità applicativa la propria carta vincente. Non a caso possono essere impiegati con successo nell’orticoltura, sia in serra sia all’aperto, nell’agricoltura specializzata condotta su appezzamenti contenuti e nelle attività di manutenzione e movimentazione all’interno di aziende di medie e piccole dimensioni, tutti ambiti ampiamente diffusi nel Belpaese e quindi diventati di interesse strategico per tutti quei marchi intenzionati a diversificare la propria offerta commerciale verso segmenti di mercato non presidiati, o presidiati solo in piccola parte, per accrescere le proprie quote sul mercato nazionale. Nasce proprio da tali prerogative la nuova serie “M5001 Utility Narrow” presentata da Kubota in quel di Parigi, due macchine, denominate “M5091” e “M5111”, che guardano direttamente all’orticoltura e alla frutticoltura, senza disdegnare escursioni nella movimentazione in ambito zootecnico e nella fertilizzazione in pieno campo, grazie a larghezze nell’ordine dei mille 774 millimetri che di fatto ne permettono l’impiego anche nei vigneti larghi. Tutti ambiti nei quali le macchine possono in effetti giovarsi dell’elasticità di erogazione offerta da motorizzazioni Kubota “V3800” a quattro cilindri da tre litri e 800 di cubatura in grado di erogare fino a 92 e 103 cavalli, sulle versioni open, o 93 e 110 cavalli di potenza massima, sui modelli cabinati, prestazioni indotte dalla presenza di alimentazioni common rail ad alta pressione, mille 800 bar, e di distribuzioni a quattro valvole per cilindro che, nel loro insieme, contribuiscono ad assicurare curve di coppia lineari e progressive e, di conseguenza, a minimizzare i consumi di carburante. Al raggiungimento di quest’ultimo obiettivo guarda anche la presenza di una trasmissione strutturata sulla base di tre gamme e sei marce che, affiancate da un hi-lo, mettono a disposizione degli operatori 36 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, tutti innestabili anche sottocarico attraverso un inversore elettroidraulico modulabile nelle sue risposte funzionali. Tale soluzione, oltre a semplificare la gestione dei cambi di direzione, agevola soprattutto le manovre in entrata e in uscita dai filari, ambito nel quale la macchina può giovarsi peraltro della presenza di un assale anteriore rialzato mediante ingranaggi conici e un alberino di rinvio che, oltre ad aumentare la luce libera da terra, permette anche di realizzare angoli di volta nell’ordine dei 55 gradi. Ne deriva quindi un’elevata versatilità operativa, dote enfatizzata anche dalla presenza di un impianto idraulico che mette a disposizione 64 litri al minuto, destinati ad alimentare fino a quattro distributori ausiliari, una presa di forza a due velocità di lavoro, 540 e mille giri al minuto, e un sollevatore posteriore da quattro mila e 100 chili di capacità massima. Tutti gruppi gestibili peraltro in modo semplice e immediato direttamente da posti guida che, sia sulle versioni open sia sui modelli cabinati, propongono sedili a sospensione meccanica o pneumatica e un cruscotto digitale che visualizza in modo chiaro e razionale i principali parametri della macchina.

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