Ariel Motor “Nomad 2”: fury road

Ariel Motor “Nomad 2”

Nel 2015 debuttò nei cinema il film “Mad Max: Fury Road”, remake del film “Interceptor il guerriero della strada”, del 1979, ambientato in un futuro post apocalittico che vede la Terra ridotta a un deserto e gli uomini divisi in tribù che lottano fra loro per la sopravvivenza mediante tecnologie risalenti al periodo pre apocalittico. Tra queste, i motori a combustione interna, unità installate su brutali veicoli strutturati per darsi battaglia nelle desertiche lande che contraddistinguono il Pianeta.

In Ariel Motor Company , piccola Casa automobilistica britannica con sede nel Somerset specializzata nella realizzazione di vetture sportive stradali con carrozzerie limitate a pochi pannelli e prodotte in serie limitata, i veicoli costruiti per realizzare il lm devono essere piaciuti talmente tanto che nel 2015 derivarono dal proprio modello Atom una dune-buggy estrema con prestazioni da “Fury Road”.

Ariel Motor “Nomad 2”

Battezzata Nomad, era proposta quale veicolo sportivo all terrain equipaggiato con un aspirato quattro cilindri Honda “K24” da 3 cavalli di potenza racchiuso all’interno di un telaio in tubi di accia- io a vista. Ora, a quasi 10 anni dal lancio di “Nomad”, l’esor- dio di “Nomad 2″, la seconda generazione della vettura. Completamente rivisto, il nuovo modello alza le performance risultando equipaggiato con un Ford “Ecoboost” da due litri e trecento centimetri cubi di cilindrata capace di una potenza massima di 309 cavalli e di una coppia a 518 newtonmetro. Il cambio un manuale a sei rapporti disponibile anche in versione sequenziale con paddle al volante e agisce sull’assale posteriore mediante un differenziale autobloccante.

Tre le mappature di alimentazione e configurabili sia le risposte funzionali dei sistemi di controllo della trazione sia i livelli di intervento del sistema abs. Da segnalare che i pochi pannelli della carrozzeria sono di carbonio e il tetto prevede un’ampia presa d’aria all’interno della quale due diversi condotti integrano un intercooler aria-aria e un doppio filtro per l’aria diretta al motore.

Telaio a vista ed assetto piatto

Ariel Motor “Nomad 2”

Il telaio supportato da sospensioni a bracci trasversali doppi di lunghezza diversa controllati da ammortizzatori esterni ad azione diretta e la geometria delle sospensioni integra i sistemi anti-dive e anti-squat per ridurre i trasferimenti di carico in accelerazione e frenata. Una nuova geometria dello sterzo realizza poi un controllo pi diretto dell’avantreno da parte del pilota senza costringere quest’ultimo a dover esercitare sforzi elevati sul volante o a doversela vedere con reazioni anomale in fuoristrada e ciò grazie a una diversa cremagliera. Potenziati infine del 40 per cento i freni, basati su pinze a quattro pistoncini, dischi ventilati da pollici e mezzo di diametro e azionati da un circuito che permette di modulare le potenze frenanti in essere sulle ruote anteriori e posteriori differenziando- le in base al fondo su cui si muove l’auto e allo stile di guida previsto dal driver.

Titolo: Ariel Motor “Nomad 2”: fury road

Autore: Redazione

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