Prima uscita italiana a Verona per le nuove trincia semoventi “Jaguar” di Class, recentemente rinnovate sia a livello motoristico per adeguarle alle normative stage 4 sia in termini tecnico funzionali per migliorarne l’efficienza e la produttività
Presentate in anteprima assoluta lo scorso mese di novembre ad Agritechnica, le rinnovate trincia semoventi “Jaguar” di Claas hanno fatto il loro esordio nazionale in occasione di Fieragricola. La rassegna veronese ha infatti permesso al pubblico italiano di prendere contatto diretto con le versioni 2016 delle trincia semoventi più vendute al Mondo con oltre il 50 per cento di quote di mercato, una leadership che la Casa di Harsewinkel punta a rafforzare ulteriormente grazie a dieci nuovi modelli equipaggiati con due differenti motorizzazioni che mettono a disposizione un range di potenze massime compreso tra i 408 cavalli del modello d’attacco “840” e gli 884 cavalli della versione top di gamma “980”. Di produzione Man, in particolare, le unità serie “D28” a 12 e otto cilindri a “V”, rispettivamente da 24 litri e 200 e da 16 litri e 200 di cubatura, che muovono le due versioni più prestazionali “980” e “970”, mentre i restanti otto modelli della gamma sono invece equipaggiati con propulsori Mercedes serie “47x” a sei cilindri in linea da 10 litri e 600, 12 litri e 800 e 15 litri e 600 di cubatura. Indipendentemente dalla cilindrata, i tre motori che fanno capo alla serie “47x”, denominati “Om 470 La”, “Om 471 La” e “Om 473 La”, sono comunque accomunati dall’omologazione stage 4, raggiunta mediante l’affiancamento di filtri antiparticolato dpf e di egr esterni e refrigerati con sistemi scr per il post abbattimento degli ossidi di azoto, e dalla presenza sia di distribuzioni a quattro valvole per cilindro sia di impianti di alimentazione common rail “X Pulse” che, grazie a iniettori integranti un sistema capace di realizzare una sovrapressione aggiuntiva quando necessario, operano fino a due mila 700 bar, invece che ai mille 600 bar nominali, in occasione di improvvise ed elevate richieste di potenza. Grazie a ciò, le “Jaguar” model year 2016 sono quindi in grado di assicurare migliori standard di efficienza e produttività rispetto ai modelli di precedente generazione, traguardo al cui raggiungimento ha concorso peraltro anche la rivisitazione del sistema di gestione automatico della potenza “Dynamic Power” che permette di frazionare l’erogazione del motore in dieci step mediante una centralina programmata sulla base di diverse mappature che entrano in funzione ogniqualvolta il carico e la velocità di lavoro lo rendono necessario. I tecnici Claas non si sono infatti limitati a trasporre il “Dynamic Power”, fino a ieri in esclusivo appannaggio delle due macchine più prestazionali “980” e “970”, anche sugli altri modelli della gamma, ad esclusione delle versioni d’attacco “840” e “850”, ma ne hanno inoltre ottimizzato la sinergia operativa con le tre modalità di funzionamento, denominate “produttività costante”, “velocità costante“ e “velocità massima”, offerte dal sistema di regolazione automatica “Cruise Pilot”. Grazie a tale evoluzione, in modalità “produttività costante” la macchina adegua automaticamente la velocità di avanzamento alle condizioni di raccolta, in modo da mantenere costante il regime motore impostato dall’operatore e delegando al sistema “Dynamic Power” il compito di minimizzare il carico per ridurre il più possibile i consumi. In modalità “velocità costante” il sistema opera invece al contrario, mantenendo costante la velocità di avanzamento scelta dall’operatore e lasciando al sistema “Dynamic Power” la responsabilità di adeguare l’erogazione di potenza in funzione del carico, mentre la terza modalità, “velocità massima”, mantiene il carico motore al valore maggiore permesso dalle condizioni operative per consentire di velocizzare l’intero ciclo di raccolta, senza tuttavia penalizzare i consumi di carburante. Questi ultimi possono al contrario risultare più bassi anche del dieci per cento rispetto a quelli proposti da trincia semoventi di pari potenza prive di tali soluzioni, mentre a favore della produttività gioca invece la presenza sia di nuovi rompi granella per l’insilaggio di mais a taglio lungo, denominati “Mcc Max” e “Mcc Shredlage” e orientati al condizionamento del prodotto tagliato, rispettivamente, sulla base di lunghezze oscillanti fra i sette e i 22 millimetri e fra i 26 e i 30 millimetri, sia del sistema “Quick Access” che velocizza gli interventi di manutenzione sul tamburo di trinciatura oltre a integrare nel proprio schema funzionale il gruppo “Stop Rock” preposto al rilevamento di eventuali sassi o corpi estranei.
Fino a due litri di latte in più
Il rompi granella ”Mcc Max” è strutturato sulla base di speciali rulli a profilo seghettato composti da 30 segmenti anulari. La geometria di tali segmenti oltre a frantumare il prodotto per frizionamento realizza anche a un’azione di taglio che consente un condizionamento più intensivo della granella e un’elevata triturazione dei gambi. Grazie a ciò, è possibile ottenere sia un miglioramento dei processi fermentativi a tutto vantaggio delle rese degli impianti di biogas, sia un prodotto maggiormente digeribile se destinato all’alimentazione del bestiame. A quest’ultimo utilizzo del trinciato guarda però in maniera più specifica il rompi granella “Mcc Shredlage”, caratterizzato da un profilo a spirale, in aggiunta a quello seghettato, e da un sistema di rotazione inversa che nel loro insieme permettono di condizionare in modo più intenso il mais tagliato a lunghezze comprese fra i 26 e i 30 millimetri, spezzandone totalmente i tutoli e frantumando integralmente la granella. Oltre a ciò, il materiale a fusto è condizionato con forza in senso longitudinale con conseguente frantumazione della relativa corteccia, così da dare origine a un prodotto finito molto più digeribile dell’insilato tradizionale e, soprattutto, capace di garantire una maggior produzione di latte, nell’ordine anche dei due litri al giorno per singolo capo.