Il 2023 ha segnato per il comparto agroalimentare italiano una riduzione di oltre il 12 per cento del deficit della bilancia commerciale.
Ciò grazie a una dinamica delle esportazioni più accelerata rispetto a quella dell’import, nel contesto di rientro delle tensioni in azionistiche sui prezzi delle materie prime agricole.
L’export del Belpaese ha in effetti toccato lo scorso anno un nuovo record in termini di controvalore, raggiungendo quei 64 miliardi di euro che rappresentano una crescita del cinque e sette per cento rispetto all’anno precedente.
L’import ha dal canto suo superato i 65 miliardi di euro, valore anch’esso in crescita del cinque e quattro per cento su base annua, comportando un disavanzo complessivo di 889 milioni di euro, 126 milioni in meno rispetto ai dati del 2022. A livello di esportazioni, Germania, Francia e Stati Uniti si sono confermati i tre maggiori sbocchi commerciali, con il 37 per cento complessivo, anche se a trainare i fatturati oltreconfine nel 2023 sono stati soprattutto Croazia, Romania, Polonia e Austria, cresciuti rispettivamente del 18 e due, del 17 e tre, del 15 e mezzo e dell’11 percento rispetto all’anno precedente.