Stand in grande spolvero quello proposto dal gruppo Adr in Eima, un’esposizione voluta per celebrare ancora una volta i primi 70 anni di attività della multinazionale italiana e per dimostrare quanto la stessa stia lavorando per soddisfare le future esigenze della meccanizzazione agricola. Tre le novità più eclatanti proposte in tale ottica, due inerenti il settore dei freni e la terza che ha invece impattato sui sistemi di sospensione ampliando l’offerta della Casa avanzata nei confronti dei rimorchi destinati a muoversi di frequente su terreni sconnessi. Proprio a tale obiettivo guardano in effetti le nuove sospensioni serie “Alpha”, due modelli per portate di 15 o 18 quintali col primo che si avvale di snodi realizzati con rotule sintetiche esenti da lubrificazioni per portare quasi a zero le esigenze di manutenzione. Comune lo schema costruttivo basato su triangolature di acciaio e barre stabilizzatrici trasversali che collegano assali “TeknoAx 2.0” al telaio del rimorchio lasciando a dei cilindri idraulici eventualmente pilotabili per via elettronica il compito di gestire le escursioni e le eventuali variazioni di assetto.
Escursioni fino a 25 centimetri
Di fatto uno schema innovativo che permette escursioni dell’assale fino a 25 centimetri offrendo anche la possibilità di ottimizzare gli allineamenti delle ruote agendo sul corpo centrale della barra stabilizzatrice, di posizionare liberamente i cilindri laterali per non creare ingombri ai pneumatici e di installare gli assali sterzanti pilotati dai sistemi Adr “EasyDrive” o “SmartDrive”. Possibile anche l’installazione del sistema di gonfiaggio dei pneumatici “Adr-Ptg” e dei nuovi freni serie “Hp”, proposti assieme al freno “410E” quali ulteriori novità 2024 di Adr. I freni serie “Hp” costituiscono il primo ritorno in campo agricolo indotto dalle migliori soluzioni costruttive maturate dalla Casa nell’ambito dei freni industriali caratteristica che permette loro di offrirsi quali prodotti di elevate prestazioni, di grande versatilità applicativa e basse esigenze di manutenzione. A differenza dei tradizionali freni a tamburo agricoli, le cui ganasce a sbalzo sono fissate su una piastra saldata sull’assale, i nuovi freni sono equipaggiati con ganasce a doppia costa, progettualmente derivati dai freni industriali ma che conservano la registrabilità delle posizioni delle masse frenanti rispetto al tamburo proprie dei freni agricoli. Ciò permette di ottimizzare l’azione frenante dei gruppi in maniera semplice e diretta, senza dover operare smontaggi complessi o, peggio, vere e proprie operazioni di rettifica.
Massima compatibilità con le moderne tecnologie
Due modelli al momento in gamma, un “340×120” e un “406×120”, entrambi omologati per velocità di 60 chilometri/ora e compatibili con tutti i sistemi di assistenza alla guida oggi sul mercato, a partire dagli abs, i cui sensori sono installabili agevolmente, per arrivare a quelli di direzione e velocità necessari per integrare sui rimorchi i più recenti sistemi di controllo della stanilità. Caratteristiche analoghe sono poi proposte anche dal nuovo freno “410E” che amplia la gamma dei sistemi agricoli proponendo una capacità frenante di 102 quintali per assi permettendo l’installazione di ruote aventi diametri di un metro e 60 centimetri. Ciò grazie a un esclusivo sistema di ancoraggio delle ganasce e da una camma di dimensioni maggiorate. Il freno è ovviamente omologato a livello europeo e può andare a equipaggiare anche rimorchi omologati per velocità su strada di 60 chilometri/ora.
Titolo: Adr, super freni per super rimorchi
Autore: Redazione