Dopo aver rivoluzionato a più riprese il comparto dei sollevatori telescopici, il gruppo Merlo potrebbe accingersi a fare lo stesso anche nell’ambito dei sistemi di meccanizzazione agricola orientati alle colture specialistiche. Ha in fatti presentato in occasione di Enovitis in Campo il prototipo di un transporter a guida autonoma realizzato sulla base del modello “Cingo M600A-e” che se messo in serie potrebbe proporsi quale alternativa agli attuali standard operativi di settore, soprattutto per quanto riguarda le irrorazioni e le lavorazioni leggere.
Attrezzi riconosciuti in automatico
La macchina può in effetti far lavorare “H24” le attrezzature che la equipaggiano senza aver bisogno di supervisioni umane in quanto operante sulla base di profili di missione pre-impostati. Una volta che la centralina di bordo ha memorizzato le geometrie del campo, le presenze di eventuali ostacoli fissi e il profilo delle coltivazioni, nel caso dei vigneti l’andamento dei filari, il mezzo opera poi in autonomia, riconoscendo sempre in automatico anche l’attrezzo che sta movimentando.
Cingo M600A-e” by Merlo: next stop the future
Traiettorie e avanzamenti sono controllati da un sistema gps-rtk che localizza il cantiere con una precisione di circa due centimetri, mentre una nutrita serie di sensori gli permettono di percepire l’ambiente esterno modulando di conseguenza le azioni da intraprendere. Alla presentazione “Cingo M600A-e” era equipaggiato con un atomizzatore da 200 litri di capacità gestito in termini di start point e di end point in modo da minimizzare i consumi dei fitofarmaci lasciando a un algoritmo elaborato in Merlo il compito di ottimizzare le traiettorie in un’ottica di minime percorrenze.
Lo stesso algoritmo mantiene inoltre il veicolo sempre equidistante dai filari interrompendo l’avanzamento e l’azionamento dell’equipaggiamento nel caso siano presenti ostacoli. Non appena l’area frontale si è liberata, la macchina riprende poi subito il suo nomale funzionamento. Durante le manovre di fine capezzagna accade invece che l’algoritmo nel caso in cui siano presenti ostacoli non proceda con l’arresto temporaneo ma eviti gli stessi ostacoli cercando nuovi percorsi che poi convergono successivamente sulla traiettoria predefinita.
Sempre connessa in remoto
Di fatto accade che una volta preparata la macchina per il lavoro che dovrà eseguire, questa si metta poi all’opera da sola arrivando anche, se previsto, a fermarsi vicino a una presa di ricarica o a una sorgente d’acqua qualora il contenuto energetico delle batterie o la capacità della cisterna dell’irroratore si stessero esaurendo.
Così concepito “Cingo M600A-e” può lavorare in autonomia anche 24 ore su 24 con step operativi di circa cinque ore alternati a pause di ricarica di tre ore, fermi macchina riducibili però a pochi minuti sostituendo le batterie con gruppi carichi. Prevista ovviamente anche la possibilità di monitorare il lavoro a distanza e quella di tener d’occhio eventuali flotte nel caso siano operativi più cantieri di lavoro contemporaneamente. Sui prossimi numeri della rivista e non appena la Casa renderà disponibili ulteriori informazioni una presentazione più dettagliata.
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Titolo: A guida autonoma ed elettrico: ecco il transporter “Cingo M600A-e” by Merlo
Autore: Redazione