L’imprenditore inglese David Brown è noto in campo automobilistico per aver rilanciato lo storico marchio Aston Martin, da lui acquisito nel 1947. Appassionato di vetture sportive e abile nel circondarsi di tecnici valenti, David Brown inserì Aston Martin nell’olimpo dei brand di maggior prestigio internazionale, complice una vittoria alla 24 ore di Le Mans nel 1959 che spinse Ian Fleming, il padre del celebre agente segreto “007”, a scegliere una “Db5”, dove la sigla altri non era se non l’acronimo di David Brown, quale auto protagonista del romanzo “Missione Goldfinger” che diede poi origine all’omonimo film, il primo della saga “007”.
Grazie a tale pellicola le Aston Martin divennero un emblema di lusso e sportività facendo dimenticare che in realtà l’ascesa di David Brown quale imprenditore di successo si era avviata nel 1931, quando prese in mano l’azienda di famiglia fondata nel 1860 dal nonno e dedita alla costruzione di ingranaggi e coppie coniche. Nel 1902, la società si installò a Huddersfield, nel centro del Regno Unito, dove si trova ancora oggi, e a seguito delle esigenze belliche indotte dalla Prima Guerra Mondiale avviò una produzione di gruppi motore-trasmissione e di armamenti per la Royal Navy.
Nel 1931, come accennato, David Brown prese le redini dell’azienda e dopo aver consolidato le produzioni correnti nel 1936 si lanciò nella costruzione di un trattore agricolo avvalendosi della collaborazione di Harry Ferguson. Quest’ultimo aveva già ideato nel 1925 il sistema “Duplex-Hitch”, un attacco attrezzi sviluppato su un trattore Fordson che evitava l’impennamento e migliorava la motricità.
Un connubio di successo
Grazie all’intesa con Brown poté sviluppare ulteriormente il sistema mettendo a punto quello che poi sarebbe diventato l’attuale attacco a tre punti che usano tutti i trattori del Mondo. Il progetto si sviluppò su un trattore chiamato “Ferguson-Brown” che non ebbe un gran successo causa un prezzo superiore a quelli della concorrenza, la necessità per gli agricoltori di disporre di attrezzo specifici e la mancanza di una adeguata rete di vendita.
Ciò spinse Ferguson a collaborare con Henry Ford per mettere alla portata di tutti la sua rivoluzionaria invenzione e nel 1939 nacque Ford “9N”, il primo trattore con sollevatore idraulico. David Brown tra il 1936 e il 1940 aveva comunque venduto mille e 350 trattori e aveva intuito le potenzialità del mercato.
Rendendosi conto che Ferguson aveva una visione più grande di quanto lui potesse offrirgli, sviluppò in segreto un suo personale progetto che esordì in campo nel 1939, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, con la denominazione “Vak”.
Si trattava di un mezzo moderno e originale, dotato di una vera carrozzeria in lamiera stampata, caratterizzata da un elegante riparo posto davanti alle gambe del conducente. Arrivato in un brutto momento, venne comunque utilizzato massicciamente per scopi bellici, in particolare dalla Royal Air Force che lo usò in versione stradale per le movimentazioni a terra di bombardieri, bombe e munizioni.
Rilancio post bellico
Dopo la Guerra la stessa macchina ritrovò la sua vocazione agricola sotto il nome di “Vak 1A” dal 1945 al 1947 e di “Vak 1C CropMaster” dal 1947 al 1954. Il mercato rispose bene e nel 1955 permise a David Brown di lanciare il primo trattore serie “ImpleMatic”, il modello “950”. Il nome “ImpleMatic” nasceva dall’associazione della parola inglese “implement”, l’attrezzo collegato al trattore, con l’aggettivo “automatic” e si riferiva alla presenza di un sollevatore evoluto con controllo dello sforzo a leva. Il termine voleva quindi enfatizzare la facilità di controllo del sollevatore e della profondità di lavoro ed era riferito a un trattore dall’estetica convenzionale rosso scura resa slanciata dai cerchioni e dalla calandra di colore giallo.
Per “990 ImpleMatic” quattro cilindri da 43 cavalli
Era spinto da un diesel quattro cilindri da due litri e 700 centimetri cubi di produzione originale che sviluppava 43 cavalli a due mila e 200 giri e pose le basi per il lancio dei successivi modelli “850”, “880” e “990”, avvenuto nel 1961. Tutti ebbero un grande successo ma fu soprattutto “990” che si impose all’attenzione degli operatori più professionali risultando il primo trattore ad adottare una testata con aspirazione e scarico di tipo “cross-flow”, a flussi incrociati, e un filtro aria a doppio stadio. Il motore, a iniezione diretta, vide la cilindrata salire al limite dei tre litri e la potenza passò da 43 a 52 cavalli.
Grazie a “990 ImpleMatic” l’Azienda spiccò il volo mettendo anche a punto una gamma di attrezzi studiati per i propri trattori e acquisendo la società Albion. Nel 1963 su tutta la gamma venne ancora migliorato il controllo automatico della profondità di lavoro, il passo venne allungato e furono proposte in opzione una batteria montata anteriormente e una trasmissione a 12 marce avanti e quattro in retro.
Successivamente arrivò il sistema di trasmissione meccanico-idraulico “SelectaMatic” che dall’ ottobre del 1965 fu esteso a tutta la gamma che venne anche offerta con una elegante livrea bianco orchidea al posto del tradizionale rosso. Le parti meccaniche erano color cioccolato, e la nuova carrozzeria proponeva forme più moderne e spigolose. Con l’occasione venne anche rivista la potenza di “990” “990 ImpleMatic”che passò a 55 cavalli rendendo la macchina il più richiesto David Brown fra tutti i modelli prodotti e permettendole di terminare la sua più che onorevole carriera nel 1980.
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Titolo: Breve storia del “990 ImpleMatic”, trattore d’epoca creato da David Brown