Lancio ufficiale in Italia delle trincia semoventi Krone modello 2018. La gamma alta è stata completamente rinnovata per rendere le macchine ancora più efficienti, sono state introdotte nuove motorizzazioni e inediti pacchetti trincianti. Previste anche cabine mobili per favorire la visibilità dell’operatore, un contenuto esclusivo del Gruppo tedesco
Quando si trincia un mais particolarmente alto uno dei problemi con cui devono vedersela gli operatori è l’effetto ipnotico indotto dall’osservare sempre e solo la stessa scena. Un muro verde, il mais, che con movenze costanti e continue viene inghiottito dalla macchina. All’inizio è uno spettacolo che per certi versi affascina, poi col passare dei minuti diventa soporifero, abbatte la concentrazione e rende il lavoro mentalmente faticoso. Senza dimenticare che in simili condizioni si avanza alla cieca e quindi l’operatore per stare in traiettoria può solo guardare verso il basso, a destra o a sinistra ma sempre là dove il muro verde era stato precedentemente trinciato, o affidarsi al satellite se dispone di assistenza alla guida. In entrambi i casi una condizione operativa che non può definirsi ottimale e che Krone ha voluto superare d’acchito dotando le sue nuove “Big X” model year 2018 di cabine mobili pilotate per via elettroidraulica. Molto luminosi in quanto realizzati con pannellature di cristallo atermiche e strutturati in modo da garantire la visuale anche verso la parte posteriore della macchina, i vani possono alzarsi anche di 70 centimetro rispetto alla collocazione base grazie a una struttura metallica articolata a compasso pilotata da cilindri idraulici. Il sistema, al momento un’esclusiva di settore che solo le nuove “Big X” vantano permette quindi all’operatore di alzarsi sopra il muro verde così da gestire il taglio stando sopra il, mais e non davanti. Ne derivano un minor affaticamento, una maggior precisione e un miglior controllo anche del tubo di lancio la cui “mira” può peraltro essere ottimizzata anche mediante la presenza del sistema “StreamControl” che permette di modulare la potenza e la gittata del lancio in modo da minimizzarne gli assorbimenti e, giovandosi anche di un telecamere dedicata, far sì che il carro di servizio sia riempito in maniera ottimale. La cabina mobile nel momento in cui stacca l’operatore dal copro macchina contribuisce a migliorarne l’isolamento da vibrazioni, calore e rumorosità meccaniche. Il sistema gioca quindi a favore del comfort in generale, obiettivo cui guardano anche i tergivetro multipli che detergono i cristalli, anche quelli laterali e posteriori, e le soluzioni studiate per rasserenare il lavoro, a partire dalla presenza di un sedile molleggiato per via pneumatica passando per la presenza di un vano refrigerato che funge da dispensa arrivando poi alla presenza di un joystick che permette di gestire tutte le principali funzioni della macchina con una sola mano. Alla programmazione dei gruppi operativi provvede invece un’interfaccia monitor touch-screen da 12 pollici denominata “Cci 1200” con porta usb e ingresso video, la stessa che visualizza anche i dati relativi alla macchina e al lavoro sia le immagini riprese dalla telecamera di retromarcia o da quella posta sul tubo di lancio. Tali informazioni possono poi essere inviate in tempo reale a un eventuale centro operativo mediante il sistema Krone “SmartConnect” preposto alla gestione integrata delle funzioni W-Lan, gps e rete mobile oltre che al rilievo dei dati inerenti il tasso di umidità del prodotto in lavorazione recepiti dal sensore “AgriNir”. Sempre per agevolare il lavoro e partendo dall’idea che per ammortizzare l’investimento necessario per acquisire una “Big X” si deve far lavorare il più possibile la macchina, è anche disponibile un sistema di illuminazione a led integrante i proiettori stradali, quelli da lavoro, le luci per la manutenzione dei gruppi meccanici in fiancata e quelle preposte all’illuminazione della scaletta di accesso. Anche nei dettagli si conferma in definitiva l’occhio particolarmente attento con cui Krone ha voluto guardare al comfort e all’efficienza, partendo dall’idea che i due obiettivi sono strettamente connessi fra loro e il secondo integra anche l’abbattimento dei tempi morti di manutenzione sul motore, sul radiatore e sui gruppi di convogliamento del trinciato. Si inquadrano nella stessa ottica anche la presenza di un sistema a serbatoi multipli che permette di gestire le capacità di accumulo dei fluidi di bordo, gasolio, lactobacilli, acqua e urea, sulla base di sette diverse combinazioni e la possibilità di disporre del gruppo “VariLoc” lanciato nel febbraio scorso in occasione di Sima, a Parigi, e costituito in pratica da un cambio epicicloidale a due rapporti installato a fianco del rotore di taglio che permette di modulare la velocità del rotore stesso in modo da realizzare lunghezze di taglio differenti senza che sia necessario intervenire sui coltelli. Grazie a tale soluzione una stessa macchina può quindi tagliare mais in lunghezze comprese da tre a 30 millimetri giocando sul cosiddetto pacchetto “Optimaize” che comprende il tamburo trinciante “MaxFlow”, unrompigranella a dischi e, appunto, la trasmissione “VariLoc” che varia il regime di rotazione del tamburo da mille e 250 giri al minuto a 800 utilizzando una semplice chiave inglese. Va precisato che con il nome “MaxFlow” Krone non identifica un ben preciso tamburo, ma quattro diversi elementi caratterizzati da un numero di coltelli variabili fra venti, 28, 36 e 40 ciascuno dei quali si orienta a realizzare un trinciato dalle caratteristiche ben definite. I tamburi aventi il maggior numero di coltelli si orientano in particolare alle produzioni destinate agli impianti biogas potendo tagliare fino a lunghezze di pochi millimetri, dimensione che cresce poi progressivamente fino alle soglie dei 30 millimetri man mano che si riduce la velocità di rotazione del tamburo o cala il numero dei coltelli e quindi il numero dei tagli al minuto. Il tagliato può poi in ogni caso accedere o meno a rompigranella, opzione che il sistema “VariQuick” mette letteralmente a portata di mano in quanto permette di modificare stando seduti in cabina il percorso che il trinciato compie per passare dal tamburo di taglio al sistema di lancio. Nel caso si renda necessario attivare il rompigranella si può inoltre contare su due diverse soluzioni di lavoro, una costituita dai classici rulli dentati e una basata su un esclusivo e brevettato sistema a dischi. I primi avanzano un diametro di 250 millimetri, vedono la loro lunghezza aumentata del dieci per cento rispetto ai rulli precedenti e operano a un regime di rotazione incrementato del sette per cento risultando disponibili con 105, 123, 144 e 166 denti a seconda del prodotto da lavorare3, scelta che invece non si deve fare disponendo del rompi granella a dischi la cui superficie di attrito due volte e mezzo superiore a quella proposta dai rulli rende l’accessorio di utilizzo universale. Così configurato, il sistema di lavoro Krone sarà disponibile su tutte le “Big X” 2018, dodici modelli quattro dei quali caratterizzati da un tamburo di taglio largo 630 millimetri e otto con tamburo da 800 millimetri. I primi coprono un range di potenze compreso fra 480 e 630 cavalli, mentre i secondi spaziano fra i 680 e i mille e cento cavalli erogati da dei “V8” Man serie “D2868” o, nel caso dei modelli “680”, “780” e “880”, da dei “V8” Liebherr serie “D 9508”.